Nell’anno 2020 sul pianeta Terra si diffuse una pandemia che
costrinse tutti gli esseri umani a chiudersi in casa rendendo i viaggi difficili,
se non addirittura impossibili.
Ogni volta che rileggo la frase precedente sembra l’incipit di un racconto di
fantascienza, però è successo davvero!
In quel periodo, i voli aerei venivano
cancellati senza preavviso e i confini delle nazioni si chiudevano e riaprivano
in base all'andamento dei contagi giornalieri.
Questo mi portò a prendere due decisioni riguardo all’estate del 2020.
La
prima è che in vacanza, a dispetto dei viaggi passati che vedete elencati in questo
blog, saremmo andati in una località raggiungibile senza aereo ed evitando di varcare
i confini nazionali.
La seconda è che sarei diventato un pilota di aerei, ma
di questo magari ve ne parlerò un’altra volta.
La foto mi fa venire in mente che, sempre poiché non si poteva uscire di casa,
decisi di “semplificare” la gestione dei miei capelli… anche se immagino che a molti
di voi stia passando per la mente la tipica espressione romana “E ‘sti…?!”. Era
per dire che è stato un anno di cambiamenti, per tutti immagino.
Dove andare quindi?
Dal nostro viaggio perfetto di solito richiediamo mare,
immersioni subacquee, natura e storia.
In Italia non c’è che l’imbarazzo della
scelta, però la meta che sin da subito ci ha attratto è stata la Puglia.
In questo modo, tra l’altro, abbiamo potuto aggiungere un ulteriore elemento di
piacere: l’ottima cucina, che spesso manca nei nostri viaggi più esotici.
Siccome non volevamo farci mancare nulla, abbiamo diviso il tacco dello stivale
in 4 zone da esplorare separatamente: le meravigliose spiagge del Salento,
la barocchissima Lecce, il centro con i suoi stupendi borghi
e infine l’azzurrissimo Gargano.
Come al solito, utilizzando la mappa interattiva all’inizio dell’articolo potrete
vedere posizionati con precisione millimetrica tutti i posti citati in questo reportage
di viaggio.
Le più belle spiagge del Salento
Di solito nei nostri viaggi releghiamo il mare all’ultima settimana, facendolo
precedere da una fase on-the-road.
Quest’anno però ne abbiamo bisogno subito,
immagino capiate il motivo: sentiamo il bisogno di contemplare cieli azzurri e oziare
in spazi aperti.
La nostra prima base è stata quindi Torre Lapillo, nei pressi
di Porto Cesareo.
Può lasciare perplessi che, andando nel Salento,
non si scelga di soggiornare in un hotel sulla spiaggia, però il
B&B Terra dei Sogni ha le più belle spiagge del Salento a solo pochi minuti
di auto ed allo stesso tempo si può godere della tranquillità che solo una struttura
in campagna può offrire. A questo aggiungo che, dato l’esiguo numero di camere,
la bella piscina è quasi sempre vuota.
Per la spiaggia invece non c’è che l’imbarazzo della scelta, il mare è bello
ovunque, tra la “più brutta” e la “più bella” lo scarto è comunque minimo. Per tale
motivo non siamo andati alla forsennata ricerca di una spiaggia diversa ogni giorno:
Bacino Grande a Torre Lapillo e Punta Prosciutto
fuori dal centro abitato erano più che appaganti e comunque sono molto rinomate.
Per cenare potete sbizzarrirvi in una delle numerose masserie della zona, ad
esempio vi consiglio la Masseria Montetirena a Leverano.
Difficilmente torno due volte nello stesso ristorante quando sono in vacanza, poiché
mi piace sperimentare, qui invece abbiamo fatto il bis.
Il motivo? La semplicità
dei piatti e l’ottimo rapporto qualità/prezzo.
Si intenda, io non disdegno la
cucina raffinata, però qui mi sono piaciuti i piatti per la loro verace genuinità,
nell’assoluta tradizione casereccia salentina, con gli ingredienti rigorosamente
prodotti in casa.
Ciliegina sulla torta, il vino Negramaro della casa è buonissimo e ha un prezzo
ben distante da quello che troverete in altri ristoranti.
Volete rimanere sul rustico ma con un menu leggermente più ricercato?
Allora
provate l’Agricola Sant’Anna a Torre Lapillo.
Mi rendo conto che è arduo resistere alla tentazione delle masserie del Salento,
ma se per una sera cercate qualcosa di diverso, cioè una cena raffinata a base di
pesce, il Ristorante Art Nouveau a Santa Maria al Bagno
è una gemma nascosta a metà strada tra Gallipoli e Porto Cesareo.
I piatti ed
il servizio sono di fascia elevata, come il prezzo d'altronde, ma il compiacimento
delle vostre papille gustative sarà ripagato.
Attrazioni turistiche nel Salento
Quando sarete stufi di arrossare la pelle al sole ci sono tre tappe imperdibili
che raccontano la storia e la bellezza di questa terra.
Cominciamo da Nardò, che con la sua piazza Salandra
nel cui centro campeggia la Guglia dell’Immacolata, un capolavoro
barocco di pietra leccese che sfida la gravità e le nuvole. Intorno, un salotto
a cielo aperto fatto di palazzi storici, chiese decorate come torte nuziali… mi
è venuta voglia di un gelato!
Pochi chilometri più in là, il castello di Copertino sembra
uscito da un libro di cavalieri, solo che qui il fossato non è pieno di coccodrilli
ma di curiosi con lo smartphone. È una delle fortezze meglio conservate della zona,
ospita spesso mostre d’arte, ma mantiene intatto quel fascino da "Game of Thrones
in salsa salentina".
E infine Gallipoli, di giorno si fa bella con le sue spiagge
da cartolina e di notte si trasforma nella regina del divertimento. Il centro storico,
abbracciato dal mare e collegato alla terraferma da un ponte, è un dedalo di vicoli
profumati di mare e frittura mista. Al tramonto, tutti in fila sulle mura a guardare
il sole tuffarsi nello Ionio, mentre nei locali si stappa il primo spritz.
Se
cercate silenzio e meditazione, siete nel posto sbagliato.
Per cenare, se volete evitare la confusione e i conti salati del centro storico
di Gallipoli, spostandosi verso sud al limite della zona dei lidi c’è il
ristorante Waikiki, consigliatomi caldamente da un amico leccese.
Ottimo
pesce e vini, ma soprattutto ottimi primi di pesce
Dopo quattro tentativi in
altri ristoranti, mi ero fatto la cattiva idea che in Puglia non sapessero fare
primi di pesce, ma ovviamente mi sbagliavo, qui il primo non solo si finisce ma
esimersi dalla scarpetta finale è quasi impossibile.
Parlando di attrazioni turistiche salentine, non dimentichiamoci le immersioni
subacquee, non erano niente male, noi ci siamo appoggiati all’Orca
Diving Center.
Lecce… Wow!
Se Roma è l'arte romana, Firenze è il Rinascimento e Venezia... beh, Venezia
è Venezia, allora Lecce è il barocco.
Sicuramente tra le top
5 delle città artistiche italiane, a Lecce si vive circondati da un barocco scenografico
e spudorato, si passeggia con un pasticciotto in mano e si tiene la rivolta la testa
verso l’alto perché ogni balcone sembra volerti dire “guardami!”
Tra un caffè leccese ed un altro, è bello perdersi nel dedalo di viuzze e scoprire
i suoi tesori, come il Duomo, la Basilica di Santa Croce
e la piazza Sant'Oronzo con l'anfiteatro romano.
Per dormire vi consiglio l’Hilton
Garden Inn Lecce, situato leggermente fuori dal centro di Lecce permette comunque
di raggiungerne il centro storico in 15 minuti a piedi. Grazie alla zona decentrata
è estremamente tranquillo e confortevole, dotato di ampio parcheggio e piscina sul
tetto.
Collocato vicino alla circonvallazione è facilissimo da raggiungere senza
rimanere imbottigliati nel traffico, offrendo inoltre la possibilità di fare agevolmente
gite fuori porta.
A Lecce ovviamente non si mangia da Mc Donald, ecco alcuni consigli fornitimi
prima del viaggio sempre dal solito amico leccese, fatene tesoro.
Se volete assaggiare una delle migliori cucine tradizionali
allora dovete andare alla Trattoria le Zie, qui infatti non sembra
nemmeno di essere in un ristorante, nel senso che cucinano in un posto che sembra
proprio casa loro.
Al Ristorante Gusti Proibiti abbiamo avuto una cena veramente
appagante. Antipasto, primo e secondo erano eccezionali, il vino magnifico e il
tutto accompagnato da assaggini fuori ordinazione. Per me che adoro lo sgombro,
nonostante sia ritenuto (ingiustamente) un pesce povero, avere l’opzione di degustarlo
come antipasto è stato una gradita sorpresa.
Se per una sera siete stanchi di camminare e non volete allontanarvi troppo dall’Hilton
Garden Inn Lecce, la Pizzeria Zio Giglio, a cui da fuori non
dareste un euro, offre un ambiente amichevole e buone pizze. È curioso come in tempi
di Covid, questo sia stato l’unico ristorante durante la nostra vacanza in Puglia
in cui ci abbiano misurato la febbre. Un’altra nota di merito quindi.
Se invece non vi scoccia prendere l’automobile, allora dirigetevi verso il mare
verso un altro ristorante che mi era stato consigliato: La Rizzara da
Domenica a San Cataldo.
Si leggono molte recensioni controverse su questo posto,
o lo amano o lo odiano, non c’è via di mezzo.
L’importante è avere le idee ben
chiare su cosa vi aspetta, altrimenti rimanere delusi è inevitabile.
Chiariamo,
qui si viene a mangiare su tavoli di plastica e sedie di plastica sotto ad un tendone
di plastica.
Il locale è benevolmente chiamato dai leccesi “La Sudicia” e con
questo ho detto tutto.
Se però accetterete queste premesse, potrete mangiarvi
ricci e primi allo scoglio da leccare il piatto.
Nei dintorni di Lecce
Una gita irrinunciabile è quella di dirigersi nel punto più orientale d’Italia,
là dove vivono gli Italiani che al mattino vedono per primi la luce del sole:
Otranto.
In un intreccio di vicoli, castelli e acque turchesi,
questo borgo fu eroico protagonista della resistenza contro l'invasione turca del
1480.
Il Castello Aragonese veglia sul porto, mentre i mosaici
della Cattedrale di Santa Maria Annunziata raccontano storie di
cavalieri, mostri e scene bibliche intrecciate in uno dei pavimenti più affascinanti
d'Europa.
Mangiare nel centro storico di Otranto è un’esperienza inevitabilmente costosa,
ma almeno si gradirebbe stare tranquilli senza che la gente che passeggia sfiori
di continuo il tavolo.
Nel Ristorante Arbor Vitae otterrete
la tranquillità che cercate, essendo infatti dislocato su una terrazza a pochi metri
dalla famosa cattedrale.
Il cibo inoltre è molto buono e la presentazione dei
piatti ottima.
Se dopo le folle di turisti di Lecce e Otranto avete voglia di una pausa immersi
nella quiete, a pochi chilometri da Lecce vi aspetta l'Abbazia di Santa
Maria di Cerrate, un piccolo gioiello romanico nascosto tra gli ulivi,
famoso per i suoi affreschi medievali dai colori delicati e per l'atmosfera sospesa
che si respira tra i chiostri.
Alberobello e i borghi pugliesi
Come terza tappa del nostro viaggio in Puglia ci siamo spostati ad Alberobello,
al
Relais Masseria Rosa, una suggestiva location in mezzo agli ulivi e ai trulli…
e ad un asino che raglia simpaticamente ogni tanto.
Non essendoci molte camere
l’esperienza in piscina è quasi sempre tranquilla e solitaria.
La colazione viene
servita direttamente nel patio della propria camera e lo staff è molto gentile.
Nonostante la camera fosse bella e dotata di tutti i comfort, non posso dargli il
massimo dei voti poiché il materasso in memory foam era sfondato, aveva
perso la memoria da tempo, praticamente era un materasso con l’Alzheimer.
Il punto di forza di passare qualche giorno in questa zona, a parte i
rinomati trulli di Alberobello, è che permette di raggiungere rapidamente
i più affascinanti borghi della Puglia.
Ostuni, la "Città Bianca", vi accoglie con il suo dedalo di
vicoli candidi e la vista mozzafiato sull'Adriatico.
Martina Franca
è un tripudio di barocco elegante e vicoletti ombreggiati da balconi fioriti.
Locorotondo, è uno dei borghi più romantici e fotogenici della
Valle d’Itria.
Polignano a Mare è il regno delle terrazze sospese
sul mare blu, patria di gelati artigianali e tuffatori coraggiosi.
Monopoli,
infine, è il perfetto mix tra porto antico, vicoli vivaci e spiaggette nascoste
dietro ogni angolo.
Se poi volete sconfinare dalla Puglia, Matera è molto vicina.
La città non ha bisogno né di presentazioni né di pubblicità, è un’esperienza unica,
un salto indietro nel tempo come poche città al mondo sanno offrire, giusto Venezia
e qualcun’altra che adesso mi sfugge.
A parte la posizione eccezionale da cui si gode una vista sui sassi di Matera
da togliere il fiato, al Regia Corte Restaurant & Lounge Terrace
la cucina è ai massimi livelli. Vi dico subito che non è il posto dove andare se
cercate la cucina tradizionale, ma se volete sperimentare una rivisitazione dei
piatti classici con abbinamenti a prima vista improbabili e che invece appagheranno
appieno il vostro palato, questo è esattamente il posto dove andare.
Un’altra esperienza culinaria, diametralmente opposta alla precedente, è
Al Borgo Antico a Sammichele di Bari. In molti mi avevano citato
una caratteristica peculiare di Sammichele ovvero le bracerie.
Non stiamo parlando
della classica trattoria, ma di una combinazione molto pittoresca di macelleria
e ristorante. Praticamente prima vi recate in macelleria comprare tutta la carne
che pensate di riuscire a mangiare e poi la portate al ristoratore che ve la cucinerà
accompagnandola con numerosi antipasti.
A proposito, vi do un consiglio, considerate
che gli antipasti potrebbero saziarvi inaspettatamente; perciò, non esagerate (come
ho fatto io), nella misura delle bistecche e nel numero di zampine, salsicce, bombette
e straccetti.
Vieste e il Gargano: torniamo al mare
Per l’ultima tappa pugliese, si torna in spiaggia, affacciati sul meraviglioso
mare blu cobalto del Gargano.
Prima di arrivarci però, lungo la strada ci fermeremo
a Castel del Monte, l’enigmatico castello voluto da Federico II.
Perché ha una forma ottagonale perfetta?
A cosa serve un castello senza fossati,
stalle o cucine?
Non ha dentro nemmeno una cappella, che a quei tempi sarebbe
come dire oggi un soggiorno senza TV!
Lascio a voi il piacere di svelare questi misteri, anche se non ho tutte le risposte
vado al mare.
Ho poco da raccontarvi del Gargano, tranne una bella gita in giornata alle
Isole Tremiti con tanto di stupenda immersione subacquea in compagnia
del Tremti Diving
Center.
Il resto del soggiorno lo abbiamo passato a Vieste, presso il
Pizzomunno Vieste Palace Hotel.
Dal punto di vista logistico lo ritengo il
miglior hotel di Vieste.
La spiaggia privata aveva solo due file di ombrelloni,
quando tutte le altre lungo il litorale del Pizzomunno ne avevano più di quattro;
gli ombrelloni dell’hotel erano estremamente spaziati, mentre tutti gli altri erano
spiaccicati uno all’altro. Anche lo spazio sul bagnasciuga era molto ampio, quando
gli altri lidi arrivavano a distanze soffocanti.
È dotato di un ampio parcheggio privato, dove potrete lasciare la macchina per
tutto il soggiorno, infatti il centro storico si raggiunge con una breve passeggiata
lungo lo scenografico lungomare.
Infine, è dotato di un’ampia piscina con annesso
bar dove ogni sera potrete rilassarvi accompagnati dal pianobar.
Per cenare a Vieste le possibilità sono infinite.
Mangiare in centro storico stando lontani dalla folla non è facile, però l’Arcaroli
Ristorante Braceria è collocato in una via centrale ma poco frequentata,
che lo rende ideale per degustare piatti di pesce senza la gente che passeggiando
urta il tavolo.
I piatti di pesce sono molto buoni, soprattutto se avrete l’occasione
di farvi servire il pescato del giorno, nel nostro caso delle linguine all’astice
favolose.
Il problema, come nella maggior parte dei ristoranti di Vieste, è che
la cena è compartimentata in fasce orarie serrate, anche se devo essere sincero,
hanno fatto miracoli per accogliere la nostra comitiva di 10 persone all’ultimo
momento.
Non si può avere tutto dalla vita, il Ristorante Acqua è in
una pessima posizione e i pochi tavoli all’aperto non sono praticabili a meno che
non desideriate condire i vostri piatti con il monossido di carbonio.
La cena
va fatta quindi al chiuso, ma i piatti sono eccezionali e la cucina molto ricercata,
non dico stellata, ma ci si avvicina. Preparatevi a soffrire quando vi presenteranno
il conto, ho mangiato più volte nella mia vacanza in Puglia un primo ai ricci di
mare, ma questa è stata la prima volta che ho dovuto pagarlo con 3 biglietti rossi.
Se per una sera volete allontanarvi dalla folla di Vieste, il vicino
Agriturismo Chalet degli Ulivi è una buona scelta: tranquillità e piatti
gustosi. Nelle masserie pugliesi ci siamo sempre sottratti ai menù fissi, ma questa
volta abbiamo deciso di provarci. La degustazione di antipasti era ottima, la porchetta
ben fatta e il vino piacevole.
Mi rendo conto che siamo in Gargano e non nel
Salento, ma forse il conto era leggermente sopra le aspettative, soprattutto pensando
alle sontuose — e molto più economiche — cene nelle masserie salentine.
Bene, nonostante virus incoronati, cancellazioni di voli aerei, mascherine e
distanziamenti obbligatori, anche quest’anno siamo riusciti a fare il nostro viaggio
estivo.
L’anno prossimo proveremo ad allontanarci nuovamente dall’Italia, magari
rimanendo nel nostro continente… che ne dite di Cipro?
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