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Visitare Kyoto, con l'intelligenza artificiale

Visitare Kyoto, con l'intelligenza artificiale

Località: Asia, Giappone

Nel racconto del nostro viaggio in Giappone, forse avrete notato una grande assente: Kyoto.
Non è stata una dimenticanza, ma una scelta ben precisa. Kyoto non è una semplice tappa, è una galassia di templi, lanterne e foto instagrammabili.
Insomma, meritava un articolo tutto suo.

Se invece vi state chiedendo che c’entra l’intelligenza artificiale con questo viaggio in tre puntate nel Paese del Sol Levante, allora vi invito a leggere il primo articolo, quello dedicato a Tokyo.
Lì spiego come, data la difficoltà linguistica e la complessità logistica di un itinerario come questo, affidarsi a ChatGPT sia stato fondamentale per evitare sorprese.
Qualche anno fa, pianificare un viaggio così articolato, con treni da incastrare al minuto, hotel ben posizionati e tappe fuori dai circuiti standard, sarebbe stato un rompicapo da agenzia specializzata.
Oggi basta saper fare le domande giuste.

Kyoto: il Giappone da cartolina… con dietro la folla

La prima domanda che si fanno tutti è: quanto tempo dedicare a Kyoto?
Noi vi abbiamo dedicato 4 giorni, 3 di essi per l’area urbana e uno per le zone limitrofe.
Per quanto riguarda l’area urbana, per evitare di passare ore sugli autobus saltando da una zona all’altra, abbiamo deciso di dividere Kyoto in tre aree principali.

Prima però di iniziare ad esplorarla, al vostro arrivo non abbiate fretta di saltare sul taxi, perché la Stazione di Kyoto è un gioiellino dell’architettura.
L’architetto Hiroshi Hara ha voluto creare un hub avveniristico fatto di specchi, geometrie ardite e passerelle sospese che mettono a dura prova anche chi non soffre di vertigini.
Dalla cima si gode di una bella vista della città, ma non abbiate fretta di salire, guardate a dove “mettete i piedi”: la scalinata, come un’installazione artistica a metà tra tecnologia e karaoke, è composta da centinaia di luci led che diventano un gigantesco schermo creando animazioni che vanno dai ciliegi in fiore ai draghi… a seconda della stagione e dell’umore del programmatore.

Kyoto Est: dai quartieri delle geishe ai giardini zen

L’area est è probabilmente quella più fotogenica e, partendo alla buonora, si può fare quasi tutta a piedi.

Vi do un’idea di itinerario.

Partite da Gion, le viuzze dove sperare di intravedere una geisha vera.
Salite lungo Sannen Zaka, la scalinata più affascinante del Giappone senza dimenticarvi di buttare un occhio alla Pagoda Yasaka.
Arrivati in cima godetevi il tempio Kiyomizudera, famoso per la sua terrazza panoramica in legno, sospesa nel vuoto senza un solo chiodo, sorretta da 139 pilastri.

Tempio Kiyomizudera

Se ad un certo punto vedete giapponesi in fila per bere da tre fonti, sappiate che sono magiche e portano tre diversi tipi di beneficio: una vita lunga, veri amori e fortuna nel lavoro.
Attenzione, dovete fare una scelta, gli dei non permettono di bere da tutte e tre le fonti, lo interpreterebbero come ingordigia!

Tempio Kiyomizudera

Tornate giù dalla collina, rinfrescatevi con un gelato al matcha e iniziate una lunga marcia sotto al sole che vi porterà al Santuario Yasaka, il Tempio Chion-in, il maestoso Nanzen-ji, e, per finire in bellezza dopo la passeggiata meditativa del Cammino dei Filosofi, al Ginkaku-ji con il suo giardino zen fatto di sabbia rastrellata e silenzi geometrici.

Tempio Ginkaku-ji

Mettetevi l’animo in pace, Kyoto non è una meta esclusiva conosciuta solo da pochi, preparatevi ad enormi flussi di esseri umani, soprattutto nello storico quartiere Higashiyama.
Però, se non siete sfiniti dalle camminate, basta tornarci la sera e magicamente spariscono tutti.

Higashiyama

Fushimi Inari

Il secondo giorno, prima di dedicarci alla zona centrale di Kyoto, prendiamo la metropolitana e facciamo una gita in mattinata in uno dei luoghi più iconici di Kyoto.
Il Fushimi Inari è uno di quei luoghi che, anche se non ci siete mai stati, conoscete già.
È quel famoso sentiero rosso fuoco composto da migliaia di torii (i portali sacri), che si snoda in salita tra i boschi come un tunnel spirituale verso l’alto.

Bellissimo, ma anche strapieno di turisti, zaini, bastoni da selfie e coppiette che cercano “la foto perfetta”, spesso bloccando il passaggio agli altri 800 visitatori che cercano “la stessa foto perfetta”.

Intanto godetevi questo video hyperlapse che rende bene l’idea della folla, spero YouTube non mi zittisca la colonna sonora per violazione del copyright, perché ci sta benissimo. Nel caso canticchiatela voi, è quella di Benny Hill.

Per avere un bel ricordo fotografico del Fushimi Inari senza folla, avete due possibilità: andare all'alba oppure comprare una licenza Photoshop.
Come potete vedere dalla foto seguente, a me la mattina piace dormire.

Fushimi Inari

Kyoto centro: imperatori e shogun, due facce opposte dello stesso potere

Si comincia dai Kyoto Gyoen, gli ampi giardini che circondano il Palazzo Imperiale. Un polmone verde sorprendente, silenzioso, perfetto per passeggiare tra pini, laghetti e ghiaia rasata.

Palazzo Imperiale

Poco distante si trova il più teatrale Castello Nijō, residenza dello shōgun Tokugawa quando si trovava a Kyoto. Qui cambia tutto: parquet in parquet, pannelli dorati con tigri e pavoni, e i famosi "pavimenti usignolo" che scricchiolano a ogni passo per segnalare l’eventuale arrivo di ninja indesiderati.

Castello Nijō

Il Palazzo Imperiale e il Castello Nijō rappresentano due simboli distinti del potere giapponese: l'autorità imperiale e il dominio militare dello shogunato. L’imperatore rappresentava l'autorità simbolica e spirituale, mentre lo Shōgun incarnava il potere esecutivo e militare. Questa dualità riflette la complessa struttura politica del Giappone premoderno, dove l'Imperatore deteneva un ruolo cerimoniale e lo shōgun esercitava il controllo effettivo sul paese.

Kyoto Ovest: zen, bambù e sabbia rastrellata

Se l'est di Kyoto è il regno delle salite, dei vicoli in kimono e soprattutto della folla di turisti, l'ovest è più spirituale e tranquillo… o quasi.

La visita comincia con il botto, il Kinkaku-ji, il tempio del padiglione d'oro.
Per fortuna che non uso più fotocamere a pellicola, appena ti sposti trovi un’inquadratura che era meglio della precedente, sarebbe stato un attimo finire il rullino.

Tempio Kinkaku-ji

Poco distante si cambia registro con il Ryoan-ji, il tempio con il giardino zen più famoso del Giappone.

Tempio Ryoan-ji

Se vi chiedete il significato di questo giardino non troverete nessun cartello che lo spiega.

  • Secondo un’interpretazione paesaggistica, le pietre rappresentano isole che affiorano da un mare di nebbia (la ghiaia rastrellata). Questo richiama la visione shintoista e taoista della natura come sacra e misteriosa.
  • Alcuni studiosi zen ipotizzano che il giardino rappresenti l’universo stesso, con le pietre come pianeti o costellazioni. Il giardino non racconta una storia lineare, ma invita a “sentire” la totalità attraverso la semplicità.
  • Una leggenda più narrativa sostiene che rappresenti una tigre con i suoi cuccioli che attraversano un fiume, secondo un antico tema cinese. Questa tesi era popolare nel periodo Edo, anche se oggi considerata più decorativa che spirituale.
  • Altri ancora suggeriscono che il giardino sia un koan, cioè un paradosso visivo creato per “scardinare” la mente logica del visitatore. Nessuna interpretazione è quella giusta: lo scopo è solo spiazzarti e farti meditare.
  • La tesi più diffusa è che da qualunque angolazione si osservi il giardino, si vedano al massimo 14 pietre, mai tutte e 15 insieme. Solo raggiungendo l'illuminazione (satori), si potrebbe “vedere” anche la quindicesima.

Dopo il minimalismo zen, si può passare alla natura viva con un salto ad Arashiyama, il quartiere a ovest di Kyoto famoso per la sua foresta di bambù. La passeggiata è breve ma suggestiva, con i lunghi steli verdi che si muovono al vento e filtrano la luce come tende di seta.

Foresta di bambù Arashiyama

Poiché in zona templi non c’è alcun posto per pranzare, se arrivati nel quartiere Arashiyama sentite i morsi della fame, troverete moltissimi ristoranti: io vi consiglio il Ristorante Shin-Togetsu, cucinano veramente un ottimo ramen.

Gita in giornata da Kyoto: Nara e Uji

Dopo tre giorni intensi a Kyoto, il quarto è perfetto per una gita fuori porta. Due mete in un solo giorno, entrambe facilmente raggiungibili in treno: la celebre Nara e l'insospettabile Uji.

Nara: templi colossali e cervi invadenti

La prima capitale del Giappone ha mantenuto intatto un fascino che oscilla tra il sacro e il buffo. La visita comincia con il Tōdai-ji, tempio immenso che ospita una delle statue di Buddha seduto più grandi del mondo.

Il Buddha al Tempio Tōdai-ji

Mentre ammirate il colossale Buddha del Tōdai-ji, magari vi chiederete:
“Ma quella mano alzata con il palmo in avanti? Sta cercando di fermare il traffico?”

In realtà no. Quel gesto si chiama abhaya mudrā, e in sanscrito significa più o meno “stai sereno”.
È il modo buddista per dire: “Non temere, va tutto bene, respira.”
Quindi no, non sta intimando “stop!” come un vigile urbano zen, ma trasmette un messaggio profondo: la paura nasce dall’ignoranza, e la consapevolezza può dissolverla.

I cervi sacri di Nara

Ma i veri protagonisti di Nara sono loro: i cervi.
Sacri per la tradizione shintoista, oggi sono diventati degli impuniti mascherati da Bambi. Girellano tra i turisti cercando cialde da sgranocchiare.
Sono sacri ma non santi, se fiutano snack nello zaino diventano molesti… per modo di dire, sono comunque degli erbivori.

Uji: il tempio che galleggia e il regno del matcha

Spesso trascurata dai tour più frettolosi, Uji è una chicca a metà strada tra Kyoto e Nara.
Vale la visita anche solo per il tempio Byōdō-in, un gioiello architettonico patrimonio dell’UNESCO che sembra galleggiare sull'acqua.

Tempio Byōdō-in

Ma Uji è anche la capitale del matcha, il tè verde in polvere che troverete ovunque: nei gelati, nei biscotti, nei pancake, nei noodles e persino nella birra che, come vedete nella foto seguente, è stranamente in tinta con la mia camicia verde.

La birra al matcha

Se avete fame vi consiglio il Ramen Tanaka Kyu Shoten, che è dove è stata scattata la foto precedente.

Dove mangiare a Kyoto

Shimokorikichō è una delle viuzze più affascinanti di Kyoto, nascosta nel quartiere centrale di Nakagyō, proprio accanto al fiume Kamo e vicinissima al nostro hotel di cui vi parlerò fra poco.
Tutti ci passano almeno una sera poiché è un concentrato di ristoranti, lanterne e profumi che cambiano ogni tre passi.
I ristoranti sono uno attaccato all’altro, si va dallo yakitori fumante alle cucine raffinate da chef stellati, passando per bistrot francesi, izakaya e sushi bar minimalisti da sei posti.
È impossibile consigliarvene uno, sono centinaia, noi ad esempio siamo andati a mangiare una degustazione di carni giapponesi al Pontocho Nikudoko Danro.

Vi consiglio invece un ristorante sull’altra sponda del fiume Kamo, il Wagyuyakiniku Toku, un bel ristorante in perfetto stile giapponese, cioè quando la vostra fantasia visualizza un tipico ristorante giapponese, è fatto proprio come questo.

C’è un ultimo posto che voglio consigliarvi: se siete golosi di gelato come Sara e ci passate davanti, sarà impossibile non cedere alla tentazione. Il Karafuneya Coffee espone in vetrina dei gelati che forse sono più belli che buoni… ma vi sfido a resistere.

Karafuneya
Coffee

Dove dormire a Kyoto

Premetto che non esiste una posizione perfetta per un hotel a Kyoto, tutte le attrazioni turistiche sono sparpagliate in una enorme area, spesso serve addirittura il treno per raggiungerle.
Detto questo, l’Hotel Forza Kyoto Shijo Kawaramachi si trova in una zona centralissima, a pochi minuti dalla Kyamachi Dori (la via dei ristoranti) e da Komogawa (la passeggiata lungo il fiume).
Anche il quartiere storico e molti templi sono raggiungibili a piedi.
Tra l’altro, avere l’hotel così vicino al quartiere storico, vi darà la possibilità di visitarlo anche di notte, in un’atmosfera surreale priva della folla di turisti.
Per quanto riguarda la struttura offre stanze spaziose, un’ottima colazione a buffet e, cosa unica nel nostro viaggio in Giappone, ogni giorno avete diritto ad un bicchiere di sakè gratuito.

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Kyoto

La famosa passeggiata di Ninen Zaka.

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