Sono passati 10 anni dal nostro precedente
viaggio in Cina.
Avevamo visitato i “must” di questo enorme paese, vale a dire le due
metropoli più famose (Beijing e Shanghai),
l’incredibile Esercito di Terracotta a Xian,
la bellissima Luoyang, il tempio di Shaolin patria
del Kung Fu ed eravamo riusciti a fare anche un po’ di mare a Sanya.
A parte quest’ultima, diciamo che il nostro viaggio si era concentrato
nella parte settentrionale della Cina.
Ci era rimasto il desiderio di tornare per visitare il profondo sud, quello delle
risaie, dei corsi d’acqua che scorrono attorno alle alte montagne calcaree
e quello dei villaggi tradizionali.
Come ho anticipato nel frattempo sono passati ben 10 anni, a significare che abbiamo
sempre trovato qualche destinazione alternativa che ci invogliava di più.
Qual è stato lo stimolo che ci fatto virare verso la Cina quest’anno?
Ve lo dico subito, è bastata una foto.
La foto in questione, trovata su una rivista, ritraeva i tulou.
Erano bellissimi e mi sono detto: questa cosa la devo assolutamente vedere con i
miei occhi!
Cosa sono i tulou?
Continua nella lettura, te ne parlerò fra poco.
Hong Kong, tra Kung Fu e ravioli
Il nostro viaggio ha alcune mete in comune con quello fatto da mio fratello e
pubblicato precedentemente su questo blog: Da Hong Kong
a Pechino passando per la Cina.
Per tale motivo non mi dilungherò su Hong Kong,
Yangshuo e Longji, mi concentrerò soprattutto sul
resto del viaggio.
Ti consiglio di leggere fino alla fine, ti indicherò dei posti veramente
unici, che difficilmente trovi elencati nelle guide in libreria.
A Hong Kong, come già sottolineato da
Boris, una delle cose che si deve assolutamente fare è salire sul
Victoria Peak con la funicolare per portarsi a casa lo scatto più famoso
della città.
Ah, attenzione che la funicolare può essere pericolosa…
Poi ovviamente, sia di sera che di giorno, fatevi una passeggiata sulla Avenue
of Stars per fotografare i grattacieli del quartiere di Central mentre
di fronte sfilano le fotogeniche giunche.
Similmente a Hollywood, anche qui troverete le impronte delle star, solo che
in questo caso si tratta di star asiatiche, spesso protagoniste di film di arti
marziali… per me che sono un estimatore è stato molto divertente riconoscere
gli eroi della mia adolescenza.
Visto che nessun pescecane mi ha mai fatto lo sgarbo di mordermi durante le mie
immersioni subacquee, mi rifiuto di mangiare la zuppa di pinne di squalo.
Però la cucina di Hong Kong non si limita solo a questo, di tutte le mie
tappe in Cina qui ho trovato la più grande varietà di Dim Sum.
Nei ristoranti specializzati troverete menu di decine di pagine, spesso corredati
di fotografie, in cui potrete scegliere da un elenco infinito di ravioli cinesi.
Ho perso il conto di quanti ne ho ingurgitati, potrei aver battuto un record.
Chiunque debba soggiornare per turismo a Hong Kong si domanda se è meglio
avere l’hotel a Central o Kowloon. Io vi consiglio Kowloon
perché è qui che c’è il maggior movimento di sera. L’hotel
Dash Living on Prat è in una posizione perfetta, a piedi si raggiunge
la metropolitana, il ferry e la Avenue of Stars, che, come vi dicevo, è
il posto migliore per fotografare Central di sera.
Xiamen, incominciamo a non comunicare
Dopo la confortante parentesi di Hong Kong, dove praticamente tutti parlano inglese,
la nostra meta successiva, Xiamen, ci riporta nella Cina che conoscevo:
quella dove nessuno capisce quello che dici e dove, a parte guardarti e ridere,
non si sforzano nemmeno un po’ per capirti.
A parte gli scherzi la situazione è molto migliorata rispetto a dieci
anni fa, ma vi garantisco che ancora oggi acquistare un biglietto del treno, dell’autobus
o di una nave è un’esperienza frustrante.
Non avrete vita facile, il mio consiglio è che se beccate qualcuno che parla
inglese, per quanto stentoreo, placcatelo e non mollatelo fino a che non compra
i biglietti per voi.
Attenzione che avere il biglietto è solo metà dell’opera, quando
sei nella stazione degli autobus di una città di qualche milionata di abitanti,
ci sono centinaia di corriere in attesa di partire.
Qual è la tua?
I cartelli sono solo in cinese!
Ecco, prima di salutare rilasciare il buon samaritano cinese, assicuratevi di
aver capito bene qual è il mezzo su cui dovete salire.
Come vi dicevo la situazione è un po’ migliorata, ma non perché
ci sia più gente che parla inglese, semplicemente perché i siti web
di vendita dei biglietti incominciano ad avere anche la traduzione in inglese.
Non parli inglese e speri di cavartela con l’italiano?
Dai retta a me, stai a casa, altrimenti ti ritroveranno morto di fame mentre ancora
tentavi di lasciare il primo aeroporto per prendere un taxi.
Xiamen, a parte essere una delle tante moderne megalopoli cinesi, ha una bellissima
parte storica confinata nell’isola di Gulangyu.
Abbiamo provato a chiedere all’uscere dell’hotel di aiutarci, ma a parte
spiaccicare solo due parole di inglese in croce, secondo lui non ce l’avremmo
mai fatta senza una prenotazione di una settimana in anticipo, da farsi su un’apposita
app solamente in lingua cinese.
Grazie, sei utile come una zecca sul culo!
La consiglio vivamente, sempre che riusciate a comprare il biglietto del traghetto,
noi ci siamo riusciti solo il secondo giorno di permanenza. A parte i problemi di
comunicazione di cui sopra, a complicare la cosa c’è il fatto che la
mattina partono da un molo e il pomeriggio da un’altra parte della città
e soprattutto è una meta gettonatissima dal turismo autoctono (vediamo se
trovi l'occidentale nella foto qui sotto).
A Xiamen però, non siamo venuti per Gulangyu, ma perché è
la base ideale per addentrarsi nell’entroterra e visitare i tulou.
Ebbene sì, siamo arrivati ad uno dei pezzi forti del viaggio.
I tulou sono dei condomini/fortezza originariamente costruiti in terra
cruda e paglia di riso, tipici del popolo degli Hakka nella Cina meridionale.
La caratteristica è che sono circolari, hanno un cortile centrale e sono
autosufficienti, infatti il piano terra è costituito principalmente di negozietti
affacciati tutti rigorosamente solo all’interno.
Io li avevo visti nei film di Kung Fu degli anni 70, ma vederli dal vivo è
un’altra cosa.
Sembra di tornare indietro nel tempo.
Inutile dirlo, da soli valgono il viaggio.
Per organizzare l’escursione abbiamo chiesto al nostro hotel a Xiamen…
sto scherzando ovviamente.
Ci siamo affidati all’agenzia cinese
Discover Fujian, con
una semplice e-mail che ci hanno organizzato un tour privato di una giornata con
autista e guida parlante inglese.
A parte i problemi linguistici, la Liangzhu Garden Villa è un
boutique hotel che si trova in un esclusivo quartiere residenziale di Xiamen.
I cinesi con cui siamo riusciti a comunicare si sono sorpresi che come occidentali
eravamo riusciti a scovare questa chicca. Nonostante la posizione tranquilla, si
trova a due passi dalla zona pedonale del centro dove è un piacere mangiare
e passeggiare la sera.
Mai come in questo reportage, vi sarà utile la mappa interattiva in testa
all’articolo, con essa sarà molto più facile capire dove si
trovano gli alberghi e le attrazioni turistiche di cui vi parlo.
Da Guilin a Yangshuo
Da sempre Guilin l’avevo associata ai panorami del mio
immaginario cinese, montagne acuminate circondate da corsi d’acqua.
Guilin in realtà è la solita metropoli cinese congestionata, da qui
partono però le imbarcazioni che solcano il fiume Li, che
da Guilin vi porteranno a Yangshuo, la vera meta di questa gita.
Anche questa è una destinazione frequentatissima dai turisti con gli occhi
a mandorla, testimone ne è la foto successiva dove si vede chiaramente la
carovana di navi che solcano il fiume.
Una curiosità: sono riuscito a beccare esattamente il posto ritratto sulla
banconota da 20 yuan.
Vinco qualcosa?
Non mi dilungo su Yangshuo, qui potete passarci svariati giorni divertendovi
a scattare foto stupende, passeggiando, biciclettando o navigando con le zattere
i vari corsi d’acqua.
Per dormire a Guilin vi consiglio il Lijang Waterfall Hotel,
un mastodontico hotel posizionato davanti alle due pagode (praticamente l’unica
cosa da vedere qui in città) e affianco alla lunga via pedonale. Una volta
arrivati avrete bisogno del taxi solo al momento di andarvene.
Qui parlano inglese e grazie al banco delle informazioni turistiche ci siamo
organizzati l’escursione sul fiume Li. Ci sarebbero anche molte agenzie turistiche
nei dintorni dell’hotel, ma ci abbiamo rinunciato poiché nessuno al
di fuori dell’hotel parlava inglese.
Ogni sera inoltre ci sono gli effetti speciali, sull’intera facciata dell’hotel
si riversa un’enorme cascata citata anche nel Guinness dei Primati.
A Yangshuo invece vi consiglio il Bamboo House Resort.
Questo è un hotel per chi desidera stare in centro al paese e dunque beneficiare
della vivacità della zona pedonale. È giusto che sappiate che esistono
molti bei resort immersi nella campagna, con piscina e bei panorami, ma non era
quello che cercavamo noi. L'hotel è posizionato nella zona pedonale e a 50
metri dalla strada carrabile, dunque avrete il meglio di tutto: niente macchine,
ma quando vi servirà non dovrete fare chilometri con le valige in mano.
La stanza è stata una sorpresa, le foto degli hotel in centro a Yangshuo
mostravano camerette claustrofobiche, mentre la nostra aveva addirittura una vasca
idromassaggio al centro.
Lo staff, nonostante fossero solo in 2 a parlare un inglese stentato, si è
prodigato ad organizzarci 3 giorni di escursioni, soddisfacendo anche le nostre
inusuali richieste fuori dai percorsi classici.
Più di un motivo per andarci dunque!
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Huangyao, il velo dipinto
Una delle immagini più suggestive del corso del fiume Lì l’avevo
vista nel film Il Velo Dipinto con Edward Norton.
In realtà il paese dove lui va ad abitare nel film, si trova a due ore di
auto a sud di Yangshuo.
Segnatevi il nome di questo meraviglioso e magico posto, fuori dalle rotte turistiche,
poiché da solo vale la fatica di aver letto fino a qui questo diario di viaggio:
Huangyao.
Come per i tulou, passeggiare per Huangyao è come essere trasportati
indietro nel tempo.
Non ci sono posti particolari in cui vi consiglio di andare, semplicemente perdetevi
per le strette e labirintiche viuzze.
A riguardare le foto del viaggio mi rendo conto che mi è piaciuto tantissimo,
praticamente metà delle foto dell’intero viaggio le ho scattate qui…
e a ben vedere!
Scusate se nella galleria fotografica in calce all’articolo ne ho messe tante, è
la prima volta che faccio veramente fatica a scartare le “più brutte”.
I parrucchieri falliti di Huangluo
Dopo averle viste in Vietnam, a
Bali e in tutto il
Nusa Tenggara, le risaie a terrazza
non fanno più notizia, perciò mi limiterò a dirvi a che a
Longji ci sono delle belle risaie che, come spesso accade in Cina,
sono comodamente raggiungibili con una cabinovia.
Un posto curioso invece, che si trova lungo la strada che porta a Longji, è
il villaggio di Huangluo.
È un posto dove i parrucchieri muoiono di fame.
Le donne del popolo Red Yao, infatti, hanno capelli lunghissimi che
tagliano una sola volta nella vita.
In Cina i capelli delle donne sono fra i beni più preziosi che esistano e
qui sono finiti addirittura nel Guinness dei Primati come il luogo con
la media di capelli più lunghi al mondo.
Questa escursione è facilmente organizzabile da Yangshuo.
Siccome a Guilin dovrete tornarci, invece di farlo ancora via acqua, prendete un
tour in autobus che appunto vi permetterà di visitare i suddetti posti lungo
il percorso di ritorno.
Yangtse, la crociera sul Fiume Azzurro
Le crociere sul fiume Yangtze (noto anche come Fiume Azzurro)
sono una delle esperienze più belle che si possano fare in Cina. Il fiume
Yangtze è il terzo fiume più lungo del mondo e attraversa molte città
e province cinesi.
Le crociere sul fiume Yangtze sono disponibili in diverse lunghezze e possono durare
da pochi giorni a settimane intere, noi abbiamo fatto quella classica di 3 giorni,
partenza da Chongqing e arrivo a Yichang.
Ci siamo affidati alla
Yangtze River Cruises, veramente un ottimo servizio.
La crociera prevede vari scali, ad esempio la città fantasma di
Fengdu, con la solita commistione in stile cinese di storia e divertimento
da luna park. Mi sto riferendo allo scivolo di qualche chilometro, che dopo la compita
e meditativa visita all’antico tempio sulla montagna, vi permette di scendere
urlando a squarciagola rapidamente… molto rapidamente!
C’è una proliferazione incredibile in molte località turistiche
cinesi di mega produzioni teatrali di luci e musica con centinaia di comparse e
imponenti teatri meccanizzati costruiti su misura per gli spettacoli.
Oltre che lungo lo Yangtze ne avevamo visto un altro a Yangshuo, il famoso Impressions
Sanjie Liu del regista Zhang Yimou, quello di Lanterne Rosse
e La Foresta dei Pugnali Volanti (se vi piacciono le arti marziali).
Lungo il percorso la nave si ferma per farvi trasbordare su piccole barchette
che si addentreranno nelle famosissime Tre Gole, quelle che danno
il nome all’imponente diga (la seconda al mondo per grandezza), per la cui
realizzazione sono state sgomberate senza tanti complimenti un milione e mezzo di
persone dai loro villaggi.
Sarò fortunato oppure ho una buona memoria fotografica, ma sono riuscito
a beccare anche il panorama ritratto sulla banconota da 10 yuan.
La crociera termina arrivando alla Diga delle Tre Gole, anche
se con un piccolo supplemento potrete provare ad entrare con l’intera nave
nell’ascensore per navi più grande al mondo.
Non è una battuta, non si tratta di chiuse, ma proprio di un ascensore!
Eccoci quindi arrivati alla fine del viaggio, dopo una sosta a Canton
(nota anche come Guangzhou) e un veloce, anzi velocissimo trasferimento
in treno in business class fino Hong Kong, si torna in Italia.

A Canton vi consiglio il Voco Guangzhou Shifu, l’hotel è
perfetto da tutti i punti di vista: camere molto spaziose, colazione sontuosa e
posizione in pieno centro storico.
Penso che su questo blog abbiate tutte le informazioni per il vostro eventuale
viaggio in Cina, dal mio punto di vista è una meta che merita di essere visitata
una volta nella vita, è proprio “un altro mondo”.
Potete scegliere di visitarla in due volte come ho fatto io (prima il
nord e poi il sud), oppure andarci
una volta sola seguendo il percorso intensivo di mio fratello.
A voi la scelta!
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