Chi è invecchiato assieme a me e segue questo blog sin dagli inizi, sa come è
cambiato il mio modo di viaggiare negli anni, soprattutto grazie all’evolversi della
tecnologia.
Il nome di questo blog, Andata/Ritorno, deriva proprio da come
viaggiavo anni fa, ovvero compravo il biglietto di andata e ritorno in agenzia
viaggi e poi solo una volta giunto sul posto mi cercavo gli alberghi e organizzavo
l’itinerario.
Poi è arrivato Internet e non c’è stato più bisogno di aspettare di arrivare
a destinazione per iniziare a pianificare il viaggio: racconti di altri blogger,
recensioni su Trip Advisor e prenotazioni su Booking mi permettono oggi di partire
avendo già praticamente pianificato tutto, limitando ove possibile le sorprese al
minimo.
In questo viaggio, nell’anno domini 2024, avviene un altro cambiamento epocale
nel mio modo di pianificare i viaggi: è arrivata l’intelligenza artificiale
generativa.
Facciamo un passo indietro, erano anni che guardavo in direzione del
paese del Sol Levante, quello che mi frenava erano gli alti costi del viaggio
e le barriere linguistiche che sembravano insormontabili. Anche solo consultare
gli orari dei treni in stazione, a detta di amici che erano stati in Giappone, era
un bel problema se non si veniva accompagnati da qualcuno che ci capiva qualcosa
di Kanji (gli ideogrammi giapponesi).
Pianificare dall’Italia gli spostamenti di tutto l’itinerario di viaggio sembrava
una missione impossibile, se non appoggiandosi ad un’agenzia viaggi specializzata.
Quando quest'anno Andrea ci ha detto che uno dei suoi sogni era andare in
Giappone, ho notato che lo Yen si era estremamente svalutato, quindi il problema costi
pareva essere risolto.
Per quello che riguarda la pianificazione invece, ora vi insegno come fare.
Usare la tecnologia per viaggiare in Giappone
Iniziamo col dire che il Giappone si gira in treno, le rete ferroviaria e gli
Shinkansen (i treni proiettile) arrivano dappertutto, sono puntualissimi,
rapidissimi e confortevoli.
Tra treni, metropolitane e autobus, anche il noleggio di un auto è assolutamente
inutile.
Fa eccezione l’isola di Okinawa, ma ve ne parlo nelle prossime puntate.
A questo aggiungiamo che la copertura di
Google Maps del Giappone è estremamente capillare e precisa, molto di più che
in Italia: per capirci, se dovete andare dal punto A al punto B,
Google Maps vi elencherà esattamente tutti
i mezzi pubblici che dovete prendere, gli orari precisi, il prezzo e addirittura
il binario su cui ferma ogni treno.
Così è anche troppo facile!
Ora arriva la parte difficile.
Una volta che abbiamo un’idea di massima sulle località che vogliamo visitare, dobbiamo
unire i puntini. In informatica questo è conosciuto come il Problema del Commesso
Viaggiatore, cioè bisogna trovare il percorso più breve che passa attraverso
tutti i punti desiderati, possibilmente senza passare due volte per lo stesso punto.
Tutto questo poi va conciliato con hotel ed orari dei mezzi pubblici… in Giappone.
Ed è qui che entra in campo ChatGPT!
Dopo avergli fornito tutti i posti che volevo visitare e il tempo a mia disposizione,
gli ho chiesto:
- Fammi un itinerario che passa per tutti i punti di mio interesse.
- Dammi nel dettaglio tutti i treni che dovrò prendere comprensivi di orari.
- Non voglio svegliarmi presto la mattina e non voglio giungere a destinazione
di notte, perciò evita treni che partono prima delle 9 del mattino e che arrivano
dopo le 19.
- Se ritieni che nel mio percorso abbia escluso qualcosa di interessante,
prova a propormelo ed eventualmente lo aggiungiamo all’itinerario.
- Nel caso l’itinerario prevedesse di soggiornare più giorni in una località
per visitare anche quelle limitrofe, dammi anche tutti i mezzi pubblici che
dovrò usare per raggiungerle.
- Per ogni località dammi un consiglio su cosa andare a visitare e che sia
compatibile con il tempo a mia disposizione.
- Per ogni località dammi anche consigli sulle specialità culinarie da provare.
Da questa e da altre interessanti conversazioni con ChatGPT volte a rifinire
il risultato, ne è venuto fuori un itinerario molto interessante e perfettamente
organizzato, riassunto brevemente nella grafica seguente.
A cui abbiamo poi aggiunto una settimana di mare e immersioni come siamo soliti
fare.
Eh sì, direi che siamo ben lontani dalla filosofia Andata/Ritorno che ha ispirato
questo blog decenni fa.
Dove dormire a Tokyo
Siamo stati due volte a Tokyo, 5 giorni all’inizio del viaggio e 1 giorno alla
fine.
Il quartiere dove soggiornare che mi sento vivamente di consigliarvi è Shinjuku.
Secondo me è in una posizione strategica: innanzitutto c’è una delle più grandi
stazioni ferroviarie di Tokyo, in cui non solo transitano le più importanti linee
metropolitane, ma potrete raggiungere in treno anche molte località limitrofe (Nikkō
ad esempio).
Noi abbiamo dormito all’Hotel
Gracery Shinjuku, è difficile valutare questo iconico hotel, è indubbiamente
molto famoso per l’enorme Godzilla che spunta da sopra (cercatelo nella foto seguente).
Se atterrate all’aeroporto di Narita, con il Narita Express
arrivate direttamente alla stazione di Shijuku e poi non c’è nemmeno bisogno di
un taxi per arrivare all’hotel: anche se avete una valigia (con le rotelle possibilmente),
in 5 minuti siete all’hotel.
I contro sono che le camere e i letti minuscoli, avevamo in due un solo letto
ad una piazza e mezzo (più piccolo di un Queen Size per intenderci). Anche solo
aprire una valigia per terra non è facile, trovare lo spazio è praticamente un rompicapo.
La mia impressione generale comunque è che di camere spaziose a Tokyo ce ne siano
ben poche.
Di giorno a piedi potete raggiungere il Santuario di Meiji Jingu
e volendo anche Shibuya, la Times Square giapponese.
Se conoscete la saga Resident Evil, il film Resident Evil la Vendetta inizia
nel famoso incrocio di Shibuya dove una giapponesina zombie inizia a divorare i
passanti.
La notte il quartiere di Shinjuku è estremamente animato, pieno di ristoranti
e localini a luci rosse.
Per cenare potete andare a piedi nel quartiere Golden Gay, famoso
per i micro-ristorantini, oppure a Omoide Yokocho per farvi un’abbuffata
di Yakitori, i buonissimi spiedini giapponesi.
Se una sera siete stanchi di camminare (cosa molto facile dopo aver passato una
giornata a Tokyo), a pochi metri dall’hotel al Japanese Risotto Otsu,
a dispetto del nome, abbiamo mangiato il nostro primo saporitissimo Ramen.
Mentre rientrate in hotel la sera, anche all’ultimo piano della stazione di Shinjuku,
che è anche un enorme centro commerciale, avrete un’enorme scelta di ristoranti.
In Giappone, è comune vedere ristoranti che espongono realistiche riproduzioni in
plastica dei loro piatti, una tradizione nota come shokuhin sampuru, che
significa "campione alimentare". Queste repliche, inizialmente realizzate in cera
e ora prevalentemente in PVC, sono meticolosamente fatte a mano per rappresentare
fedelmente le pietanze offerte, servendo sia come attrazione visiva sia come guida
per i clienti, soprattutto per coloro che non parlano giapponese.
Qui, tra l’altro, abbiamo avuto una vera esperienza di terremoto giapponese:
10 secondi prima delle scosse, su tutti i cellulari, compreso il nostro, è arrivato
un allarme acustico che ci ha avvisato del terremoto imminente.
La folla si è fermata in assoluto silenzio, uscire dall’enorme centro commerciale
era impossibile, tutto si è messo ad oscillare nell’impassibilità generale dei giapponesi
e poi, come se nulla fosse, ognuno ha ripreso a fare quello che stava facendo.
Già mi immagino la stessa scena in Italia…
Un altro posto che mi sento di consigliarvi per pranzo, questa volta dovrete
prendere la metropolitana, è il mercato del pesce di Tsukiji, qui
abbiamo dato inizio ad una lunga serie di pasti a base di sushi nel nostro
viaggio.
L’ultima notte a Tokyo, al termine del viaggio e prima di prendere l’aereo che
ci avrebbe riportato in Italia, abbiamo soggiornato nel quartiere di Asakusa.
Siamo stati 1 mese in Giappone e per un motivo o l’altro, non siamo riusciti a soggiornare
mai in un ryokan (una guest house tradizionale). Perciò questa era la nostra
ultima occasione e abbiamo soggiornato al
Ryokan Asakusa Shigetsu.
È solo grazie a quest’ultima notte che nel nostro album fotografico possiamo fregiarci
di foto in kimono su un tatami con alle spalle le classiche porte in carta di riso.
All’ultimo piano inoltre c’è anche un onsen (un bagno caldo pubblico),
seconda cosa che non eravamo ancora riusciti a fare in Giappone. Devo però essere
sincero, dovendoci svegliare molto presto, mi sono limitato ad un paio di foto e
sono andato a dormire.
Lo consiglierei per più di una notte?
Dormire per terra non è un problema, sono stato benissimo.
Forse non ci verrei per più notti non tanto per il ryokan, quanto piuttosto per
il quartiere di Asakusa, è super turistico e super affollato, per le strade non
ci si muove.
Ma d'altronde è una cosa comune un po’ in tutta Tokyo.
In compenso se ci passerete la notte, la sera il quartiere si desertifica e potrete
visitarlo in una calma quasi innaturale.
Non sto qui ora ad elencarvi cosa si può fare a Tokyo, è impossibile vedere tutto,
necessariamente dovrete scartare le cose che vi attirano di meno.
Sicuramente vale la pena andare nel quartiere di Akihabara, patria
dell’elettronica, dei manga, delle cosplayer e delle
bishoujo figure (statuine di ragazze prosperose).
Se avete tempo fatevi anche un giretto all’interno di Yodobashi Akiba, il negozio
di elettronica più grande al mondo.
Quando vorrete godervi una veduta dall’alto di Tokyo, tra le varie possibilità,
due sono le più gettonate: la Tokyo Tower e la Tokyo Skytree,
Entrambe sono due torri metalliche tipo la Torre Eiffel, la prima alta 333 metri,
la seconda 634 metri, al momento in cui scrivo la seconda costruzione più alta al
mondo dopo il Burj Khalifa.
Le foto che vedete sono state scattate dalla Tokyo Tower, nonostante fosse “più
bassa” abbiamo scelto questa perché in posizione più centrale a Tokyo.
Gite in giornata da Tokyo: Kamakura e Nikkō
Quando ne avrete abbastanza della metropoli, due sono le gite in giornata che
dovete assolutamente fare prendendo il treno.
Kamakura è una piccola città costiera a sud di Tokyo, famosa
per il suo Grande Buddha di bronzo (Daibutsu), i templi
zen immersi nel verde e le atmosfere tranquille da Giappone antico. Un mix perfetto
di storia, natura e spiritualità, a meno di un’ora di treno dalla capitale.
Ideale per una gita fuori porta con vista sull’oceano… e magari anche un gelato
al mochi alla fine.
Al tempio di Hasedera a Kamakura c’è una roccia chiamata
Ma-Saru-Ishi.
Qui puoi comprare e poi lanciare un piattino per provare a romperlo: un piccolo
gesto per scacciare la sfortuna e spezzare, con un colpo secco, le cose brutte che
vuoi lasciarti alle spalle… sempre che tu riesca romperlo, vero Andrea?!
Un rito zen con un tocco di soddisfazione sonora.
Nikkō è una delle gite fuori porta più scenografiche da Tokyo,
immersa tra montagne sacre, foreste di cedri e templi dorati.
Il Santuario Tōshō-gū, patrimonio UNESCO, è un’esplosione barocca
di architettura giapponese, dove ogni dettaglio racconta la grandezza dello shogun
Tokugawa Ieyasu.
A proposito di quest’ultimo e delle stranezze giapponesi, nel santuario venerano
un Ufo Robot, anzi un Gundam, perché è stato progettato ispirandosi
all'armatura dello shogun.
Oltre ad essere esposto nel santuario è pure in vendita in numero limitato.
Andrea è riuscito ad aggiudicarselo un attimo prima che andasse esaurito e tutti
i giapponesi in fila dietro di lui si mettessero a piangere.
Nella prossima puntata cominceremo a scendere lungo l’isola di Honshū
(l’isola principale del Giappone), fino a raggiungere la nostra meta più a sud:
l’incantevole isola di Miyajima. Lo faremo seguendo una variante
(leggermente hackerata da ChatGPT) del famoso Golden Tour, ovvero
quel percorso che ogni viaggiatore alle prime armi in Giappone finisce per seguire…
più o meno consapevolmente.
Da lì poi prenderemo l’unico volo interno del nostro viaggio per andare a goderci
l’isola tropicale di Okinawa.
Questo non è il sito di un tour operator, è semplicemente il blog di un fotografo con la passione per i viaggi.
Ti garantisco che non mando spam, anzi è esattamente il contrario, se spedisco un paio di e-mail all'anno è tanto, sai com'è, il tempo è poco...
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