E’ incredibile che questa meta indocinese che ha da sempre esercitato un
grande fascino su di me, l’abbia visitata per ultima. Sarà per i tanto
decantati massaggi tailandesi, sarà per la Thai Boxing, ma è
praticamente da sempre che desideravo visitare la
Thailandia. Eppure sono stato in
Indonesia,
Cambogia,
Malesia, Laos, Vietnam,
praticamente in tutto il sudest asiatico, tranne che in Thailandia.
Secondo me
la causa è quella che io chiamo la sindrome di Highlander, che è quella
cosa che accade quando tutti i tuoi amici vanno prima di te a vedere un film, te
ne parlano in termini eccezionali, ma poi quando alla fine vai a vederlo tu, sarà
che ti aspettavi chissà che, ne rimani inevitabilmente deluso.

La Thailandia ha effettivamente un difetto (per alcuni probabilmente
sarà un pregio) rispetto alle altre nazioni dell’Indocina: è
estremamente turistica, la prima impressione è che sia un enorme parco giochi.
Volete imparare a condurre un elefante? Volete schiaffare un biberon nel gargarozzo
di un cucciolo di tigre? Volete due massaggiatrici che unte d’olio vi si spalmano
addosso? Nel grande luna park che è la Thailandia tutto questo (e molto di
più) è possibile, basta pagare.
Scordatevi le feste tribali nella giungla del
Sulawesi, qui nei villaggi si arriva
in pullman e gli abitanti indossano gli abiti tradizionali solo quando vi vedono
arrivare. Scordatevi le placide navigazioni in solitaria nei fiumi del
Borneo, qui le imbarcazioni sono stracolme
all'inverosimile di turisti.
A leggere queste prime righe potreste pensare che la sindrome di Highlander abbia
colpito ancora e che dunque sia rimasto deluso. Non è esatto. Se qualcuno
oggi mi chiedesse “Andiamo a vivere in Thailandia?”, non arriverebbe
a completare la frase. Nonostante tutto la Thailandia è in grado di sorprendere,
ha ancora molti angoli incantati, come vedremo nel prosieguo del diario di viaggio.
Quello che Bangkok prende, Bangkok non rende!
A noi sicuramente non ha preso la voglia di tornarci.
Sarebbe inutile vi
elencassi tutte le attrazioni di Bangkok, sono tantissime e le
potete trovare su qualsiasi guida turistica, magari vi regalo qualche chicca.
Per iniziare vi propongo una bella vista panoramica della città, giusto
per rendervi conto dell’immensità della capitale thailandese. Se arrivate
di giorno, allora salite sulla montagna dorata (un minuscola collinetta in realtà)
presidiata dal Wat Saket.

Se invece il vostro primo approccio con la metropoli è notturno, cosa
c’è di meglio di un bel drink al Vertigo
and Moon Bar, posizionato strategicamente sulla terrazza del Banyan Tree Hotel.
Se un giorno a pranzo avete voglia di pesce, fatevi portare
da un taxi al mercato galleggiante di Taling Chan: non aspettatevi
i mercati vietnamiti di Can Tho, il mercato
di per sé non meriterebbe una visita e vi sconsiglio anche la gita in barca
tra i canali. Stipati all'inverosimile su una malandata barchetta, con le vostre
ginocchia piantate sul petto, potrete ammirare… assolutamente nulla! Come
vi dicevo però, qui a un prezzo irrisorio potrete mangiare pesce fino allo
sfinimento.

La Lonely Planet riporta il Chao Mae Tubtim come un curioso tempietto
dedicato alla venerazione del fallo maschile. In realtà è un ammasso
disordinato di lingam depositati nel retro di un hotel. Andateci se proprio
non avete niente da fare (difficile a Bangkok) e giusto per sbizzarrirsi in qualche
foto goliardica e irriverente.
Poi ovviamente ci sono quelle cose che se non le fate non potete dire di essere
andati a Bangkok. Si può ad esempio andare a Bangkok e non assistere ad un
incontro di Muai Thai? Circondati da centinaia di thailandesi esagitati
che allungano i soldi verso i bookmaker, giovani atleti si sfidano senza esclusioni
di colpi (nel vero senso della parola, pochissimi sono i colpi vietati) nello sport
nazionale, la boxe thailandese.
E ancora, si può andare a Bangkok
e non assistere in un night club alle prodezze ginniche degli organi genitali di
signorine molto dotate? Come ad esempio spegnere tutte le candeline di una torta
di compleanno o sparare con i muscoli pelvici palline da ping pong
a lunga distanza. Vedete un po’ voi, lascio al vostro personale senso della
morale, per me sarebbe come andare a Monaco di Baviera e non bersi una birra.
Per dormire vi consiglio il
Baan K Residence: non solo è silenzioso (già questo a Bangkok è
un lusso), ma è vicinissimo sia alla metro che allo Skytrain. Inoltre
la sera da un lato avete la
Moon Tower per farvi l’aperitivo, dall'altro avete la vita notturna di
Silom e il quartiere a luci rosse di Patpong.
Il viaggio ovviamente non finisce qui e non finiscono qui nemmeno le sorprese.
La seconda e ultima parte del viaggio continua in
Thailandia, altro giro altra corsa!
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