Continua il nostro viaggio iniziato a Bangkok.
Se pensavate che partendo da Bangkok vi
sareste lasciati alle spalle la parte più turistica della Thailandia,
vi siete sbagliati. Le attrazioni migliori del Luna Park devono ancora arrivare.
Venghino signori, venghino!
Con un volo aereo ci spostiamo all'estremo nord ai confini con la Birmania.
Per il resto del viaggio, sfruttando mezzi di terra e di acqua scenderemo lentamente
verso sud.
A leggere sulle guide turistiche, Chiang Mai offre
avventura e folklore: trekking nella giungla, passeggiate a dorso di elefante, torrenti
impetuosi e popolazioni indigene. In realtà è un parco divertimenti,
le escursioni sono organizzatissime e studiate nei minimi dettagli per farvi vedere
tutto nel più breve tempo possibile.
Volete un esempio della classica
escursione (quella che vi vendono tutti) vissuta in prima persona?
La mattina
vi vengono a prendere all'hotel (un paio di ore si perdono per andare a prendere
tutti i turisti ai vari hotel della città). Prima tappa un ranch di elefanti
dove sperimentare un giretto di 20 minuti a dorso di elefante, poi 30 minuti di
passeggiata per fare un bagno di 20 minuti sotto a una cascata. Pranzo e poi con
lo stomaco pieno cosa c’è di meglio di un po’ di rafting. Al
termine delle rapide, giretto con una placida zattera di legno. Per finire gita
ad un paio di villaggi indigeni, dove prima di arrivare la guida avrà provvidenzialmente
telefonato in modo che gli abitanti si facciano trovare con i vestiti tradizionali.
In poche parole se volete divertirvi va benissimo, ma se volete avventura e folklore
veri, allora andate a Luang Prabang in Laos. Tra giri
in giostra e tappe a mercatini di souvenir convenzionati, la cosa che mi è
piaciuta di più è stata il Wat Rong Khun nei pressi di
Chiang Rai: costruito con gesso bianco e specchi, assolutamente
controtendenza, questo tempio è la cosa più eccentrica e kitsch che
vedrete in tutta la Thailandia. Se alla vostra guida accompagnatrice non saranno
saltate le adenoidi a forza di urlare per farvi rispettare le serratissime tappe
dell’escursione, soffermatevi anche sui dettagli, vedrete improbabili affreschi
di Budda in compagnia dell'Uomo Ragno o angoscianti sculture di dannati che si protendono
da sottoterra.
Tappa obbligata è la gita ad uno dei villaggi Karen.
Le donne di questa particolare etnia dall'età di 5 anni iniziano ad indossare
anelli di ottone per allungarsi il collo. Anche qui non chiedetemi di giurare che
sia tutto autentico, non mi sorprenderebbe scoprire che la sera le signore si levino
gli anelli, salgano su un autobus e abbandonino il villaggio per andare a dormire
a casa in città.
Per esplorare il nord del paese Chiang Mai è perfetta, da qui potrete
raggiungere tutte le mete in giornata. L’Hotel
M immediatamente dentro le mura cittadine (i 20 metri che ne sono rimasti), è
perfetto, senza infamia e senza lode vale esattamente il prezzo che si paga.
Si prega di parlare sottovoce
Dopo tanti giri in giostra, cosa c’è di meglio di un po’ di
relax.
Il parco storico di Sukhothai racchiude le rovine dell'antica
capitale del Regno di Sukhothai, che per circa 140 anni dominò buona
parte della regione indocinese. Nel quieto parco, potrete pedalare tra i maestosi
templi e godervi l’aria pulita grazie ad un’anomala assenza di mezzi
motorizzati.
Qualsiasi hotel dell’area storica vi noleggerà le biciclette, compreso
il
Baan Rim Klong Resort gestito da una cordiale famigliola cinese. Tanto per dirne
una, dovevamo ripartire la mattina presto molto prima dell’orario della colazione,
eppure la signora si è svegliata prima, ci ha preparato la colazione e poi
suo marito ci ha accompagnato alla stazione.
Il pianeta delle scimmie
Lopburi ha alcune graziose rovine, un vivace mercato e un’ottima
cucina.
Ma a Lopburi non si viene per queste cose banali.
A Lopburi si viene
per farsi graffiare e derubare da gang di macachi organizzati, i veri e incontrastati
padroni della città. Pensate che stia esagerando? Guardate il video che abbiamo
girato e che illustra la tipica tranquilla passeggiatina all'aria aperta.
A parte il panico iniziale, per evitare di andarsene piangendo da Lopburi, è
sufficiente non indossare niente che vi possa essere sottratto: occhiali, cellulari,
cappelli, foulard, ecc. Tenete presente che le scimmie vi saltano addosso in gruppo
e vi aprono pure gli zaini. Se volete che vi stiano a distanza, è sufficiente
che teniate un dissuasivo bastone in mano, senza mai colpirle… altrimenti
sì che si incazzano!
Vivere a Lopburi non deve essere facile, praticamente non puoi mai tenere le
finestre aperte.
I negozianti per evitare che i primati entrino nei negozi, hanno
escogitato il curioso stratagemma di mettere un coccodrillo di peluche all’ingresso.
Sembra funzionare.
Mentre in qualsiasi altra città del mondo avere un hotel lontano dal centro
sarebbe uno svantaggio, qui ovviamente è meglio. Al tranquillo
Lopburi Inn Resort quando la sera sarete stufi di subire violenze, potrete
rilassarvi seduti all'aperto.
Un'isola nel centro della Thailandia
Con un veloce trasferimento in treno arriviamo ad Ayutthaya,
l'antica capitale del regno Khmer.
Essendo circondata da un fiume che
le gira tutt'attorno, potremmo tecnicamente definirla un'isola. Finezze semantiche
a parte, prima di una sontuosa cena di pesce al mercato notturno, vi consiglio al
tramonto di noleggiare una barca e circumnavigare la città per godere appieno
dei meravigliosi templi illuminati.

Di giorno invece, la maniera migliore di visitare i templi è noleggiare
uno scooter e girare in tutta libertà la città. Vedrete Budda sdraiati,
seduti, in piedi, incastrati in un albero... insomma Budda come se piovesse. Sarò
anche ripetitivo, ma a pranzo, tra una sgasata e una frenata, recatevi al mercato
galleggiante per la solita immancabile abbuffata ittica.
Il
Krungsri River Hotel è vicinissimo alla stazione dei treni e, a
meno che non trasportiate un baule, potrete tranquillamente arrivarci a piedi. La
posizione è perfetta, affacciato sul fiume e a metà strada tra il
mercato galleggiante (a est) e il centro storico (a ovest).
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L'imbarazzo della scelta
Anche dal punto di vista delle escursioni naturalistiche, non c'è che
l'imbarazzo della scelta. I parchi nazionali sono 112, così tanti che viene
da domandarsi perché per fare prima non abbiano dichiarato l'intera Thailandia
come un'unica area protetta.
Noi abbiamo scelto di visitare il Khao
Yai.
Non so dirvi come sono gli altri 111 parchi nazionali, ma nel
nostro caso siamo rimasti molto soddisfatti; a parte le immancabili sanguisughe
e l'interminabile viaggio in treno per arrivare, i nostri sforzi sono stati premiati
con l'avvistamento di buceri, elefanti selvatici e vari tipi di primati tra cui
uno con le palpebre azzurre (vedi galleria fotografica).

Immersioni da record
Premesso che le più belle immersioni della Thailandia sono nel Mar
delle Andamane ed in particolare alle isole Surin e Similan,
se come noi andrete in Thailandia ad Agosto, allora purtroppo vi saranno precluse.
La stagione delle piogge e il mare mosso rendono impossibile anche solo raggiungerle,
figuriamoci le attività subacquee.
L'alternativa è spostarsi dall'altro
lato della Thailandia ovvero all'interno del golfo del Siam e a quel
punto l'occhio del subacqueo cade inevitabilmente su Ko Tao.

In Thailandia tra i subacquei c'è un detto: per imparare va a Ko Tao,
ma poi le immersioni valle a fare alle Similan.
E' tremendamente vero, pensavo che niente potesse battere "l'immersionificio" del
Mar Rosso, ma ho scoperto a mie spese che Ko Tao è una vera e propria
catena di montaggio subacquea.
I numeri in questo caso valgono più delle
parole: pensate che da sola, la minuscola isoletta rilascia più brevetti
sub all'anno di qualsiasi altra nazione. L'hotel dove siamo stati noi, il
Ban's Diving Resort, si trova addirittura sul Guiness Book of Records
come l’hotel che rilascia più brevetti subacquei al mondo.
Se dunque volete farvi un corso sub allora questo hotel o comunque tutta la
Sairee Beach sono perfetti: di giorno scuola e di notte bagordi.
Se
siete subacquei già brevettati, l'hotel è ok, ma per le immersioni
appoggiatevi ad un altro diving (qui vi verranno proposte sempre e solamente le
stesse 2 immersioni).
Se infine non siete subacquei, lasciate perdere questo
hotel, la spiaggia non è attrezzata e le piscine sono sempre stipate di corsisti
che provano l'attrezzatura: vi consiglio di cambiare zona dell’isola, scappate
da Sairee Beach.
Chumpon
Le immersioni sono piacevoli ma niente di memorabile.
Tenete presente che
ormai, data la mia lunga carriera subacquea, per sorprendermi ho bisogno di vedere
un pesce pagliaccio che prende a schiaffi uno squalo grigio, però secondo
il mio modesto parere l'unica immersione che valga la pena di fare è
Chumpon: nessun pezzo grosso, ma tante nuvole di pesce.
Se siete indecisi tra Ko Tao, Ko Phangan e
Ko Samui, vi potrebbe tornare molto utile il seguente articolo: Ko
Tao, Ko Phangan o Ko Samui? In quale andare?
La capitale del peccato
Prima di tornare in Italia però, dovevo fare due cose presenti da sempre nella
mia agendina thailandese: vivere in prima persona le sfrenate notti delle località
marittime thailandesi e vedere i panettoni calcarei che decorano il mare color smeraldo.
Potrete soddisfare entrambi i desideri in un colpo solo andando a Phuket!
La capitale del vizio offre notti peccaminose e grandi abbuffate di pesce (noi aragosta
ogni sera). Oltre a tutto ciò, se come noi siete amanti dell'artigianato,
avrete modo di dedicarvi allo shopping compulsivo e decorare il vostro salotto italiano
con soprammobili di ogni tipo.
Da Phuket inoltre, come vi avevo anticipato, partono ogni giorno escursioni alla
baia di Phang Nga. Avete presente quel mare meraviglioso che si
vede in tutti i documentari, quello verde e trasparente da cui spuntano centinaia
di scogli calcarei? Quella è Phang Nga. Avete presente l'incredibile isola
del film di James Bond, quella dove il cattivo Christopher Lee
aveva installato il laser per distruggere il modo? Si tratta sempre di Phang
Nga!
Per alloggiare a Phuket vi consiglio il bellissimo ed economico Burasari
Resort. E' abbastanza lontano dalla Bangla Road (la via del peccato)
da non venirne disturbati. Allo stesso tempo è abbastanza vicino ad essa
da poterla raggiungere comodamente a piedi, non senza venire comunque adescati lungo
il percorso da decine di graziose massaggiatrici... questa però, è
un'altra storia.
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